Francesco Vitali

mostraFrancesco Vitali presenta la sua personale Il 9 ottobre 2013 alle 18,30.

Si chiama  Spazi Urbani e Labirinti Visivi con 20 opere fotografiche inedite dell’artista Francesco Vitali, regista, scenografo e light designer apprezzato in tutto il mondo, a cura di Roberto Mutti, direzione creativa Elisa Ajelli.

L’autore propone al visitatore scorci di elementi architettonici e identificativi di varie città, ispirati alle forme della natura rappresentate dai frattali, campo di ricerca dell’artista da molti anni e già presenti nella collezione di opere denominata “Fiori di Cemento”.

New York, Milano, Barcellona, Tel Aviv, Gerusalemme, Acri (Akko), San Francisco e Chicago sono proposte in questa mostra con forme geometriche nuove ma riconoscibili dall’osservatore, poichè “Il bello delle sue immagini è che, dopo averti catturato, ti inducono a guardare la realtà in un altro modo ed è così che l’accostamento fra antico e moderno ci appare ora più armonico, che l’alternarsi di pieni e vuoti, l’inseguirsi di prospettive sorprendenti, la comparsa di ponti che poggiano sul nulla ci sembrano del tutto plausibili” (Roberto Mutti).

Francesco Vitali alla Galleria il Castello

mostraIl 9 ottobre 2013 alle 18,30 inaugura la mostra Spazi Urbani e Labirinti Visivi con 20 opere fotografiche inedite dell’artista Francesco Vitali, regista, scenografo e light designer apprezzato in tutto il mondo, a cura di Roberto Mutti.

L’autore propone al visitatore scorci di elementi architettonici e identificativi di varie città, ispirati alle forme della natura rappresentate dai frattali, campo di ricerca dell’autore da molti anni e già presenti nella collezione di opere denominata “Fiori di Cemento”.

New York, Milano, Barcellona, Tel Aviv, Gerusalemme, Acri (Akko), San Francisco e Chicago sono proposte in questa mostra con forme geometriche nuove ma riconoscibili dall’osservatore, poichè “Il bello delle sue immagini è che, dopo averti catturato, ti inducono a guardare la realtà in un altro modo ed è così che l’accostamento fra antico e moderno ci appare ora più armonico, che l’alternarsi di pieni e vuoti, l’inseguirsi di prospettive sorprendenti, la comparsa di ponti che poggiano sul nulla ci sembrano del tutto plausibili” (Roberto Mutti).